Si difende il ministro Cancellieri davanti alla Camera riunita per votare la mozione di sfiducia avanzata dal M5S. L’on. Tancredi Turco del partito di Grillo illustrando la mozione di sfiducia ha detto: “Non si tratta di problema giudiziario o procedurale. Il nodo è politico e verte sul concetto di giustizia, che deve essere uguale per tutti: ricchi e poveri, amici di famiglia e sconosciuti. Lei non può promettere – rivolgendosi al ministro Cancellieri – un impegno personale ad amici suoi né di dire così non è giusto andando ad inficiare l’operato di magistrati”.
Il ministro Cancellieri, presente in aula ha dichiato: “Nel trasferimento di Giulia Ligresti ai domiciliari non c’è stata nessun inconsueto zelo né un’anomala tempestività, ma un’ordinaria attività di prevenzione che si è sviluppata in maniera autonoma. La mia comunicazione al Dap su Giulia Ligresti è analoga a quelle che io e altri dell’ufficio facciamo quasi quotidianamente sui detenuti, oltre cento negli ultimi mesi. Respingo con assoluta fermezza il sospetto – ha sostenuto il ministri – che esista una “giustizia di classe” che distingue fra “cittadini di serie A e B”, fra “ricchi e poveri”. I miei doveri di ministro e la mia coscienza non mi avrebbero consentito di comportarmi in questo caso diversamente da come mi sono comportata” nel caso di Giulia Ligresti. Si è sostenuto che io abbia omesso di riferire circostanze rilevanti al pm di Torino e che avrei taciuto di una terza telefonata. Non vi è stata da parte mia nessuna omissione davanti al pm. Non ho mentito – prosegue Cancellieri – né al Parlamento né ai magistrati. E neppure sulla mia amicizia con Antonino Ligresti, che nel processo relativo alla Fonsai non è stato mai indagato e che non ha alcun rapporto di affari” con il fratello Salvatore Ligresti.” Non nascondo – ha concluso -di aver avuto difficoltà a comprendere confini e contenute delle contestazioni che mi vengono mosse, tutto quello che mi viene contestato è smentito dai fatti e dalla magistratura alla quale ho sempre ribadito piena fiducia”. Cancellieri ricordando che non è mai “mancato il continuo sostegno del Presidente del Consiglio e degli altri colleghi” e ammette di provare “amarezza” perché nella la vicenda Ligresti è stato toccato il suo onore e quello della sua famiglia.
Il premier Letta già ieri sera aveva blindato il ministro dichiarando che il voto di sfiducia alla Cancellieri sarebbe un voto di sfiducia al Governo. Al PD poi ha chiesto un atteggiamento di responsabilità istituzionale. “So che la pensiamo diversamente – ha dichiarato Letta – ma vi chiedo un atto di responsabilità come comunità, l’unità del Pd è l’unico punto di tenuta del sistema politico italiano”.
Al Presidente del Consiglio risponde Pippo Civati, candidato alla segreteria del PD: “La scelta di Letta è sbagliata. L’ho detto ieri sera al gruppo. Io mantengo le posizioni che ho sempre avuto e mi dispiace che il PD non abbia raccolto quello che avevo proposto di sostenere una posizione politica che avrebbe comportato le dimissioni del ministro ancora prima di arrivare in aula”.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it