Una arzilla signorina settantottenne aveva messo in atto, da circa un anno e all’occasione, un impalcato di inequivocabile e spregiudicata corte ad un bagnino poco più che ventenne, operante in un lido di Spotorno.
La donna, Biellese, all’inizio della stagione si è ripresentata al bagno con inequivocabili intenzioni che – seppur come precisato dai soggetti interessati come mai volgari – hanno finito per procurarle una denuncia per stalking cui la magistratura potrebbe dar seguito con un dispositivo limitativo alla frequenza del lido ove opera il prestante bagnino.
In tempi di toy boy e di trasmissioni televisive a volte interamente incentrate su di una nuova “vita” per l’età d’argento, questo isolato episodio potrebbe far sorridere senza un retrogusto amaro. A condizione che, per un attimo, ci si dimenticasse di quando – in tempi che appaiono sempre più lontani millenni anziché qualche decennio – era statutario e rassicurante riferimento che i nonni facessero i nonni, i genitori i genitori, i figli i figli, i single i single.
Roberto Loporcaro
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