Il caso-Caporale in questi giorni sta destando scalpore nell’ Università di Bari; e soprattutto la rabbia dei tanti studenti che rischiano di perdere un esame convalidato ( o almeno sul libretto).
La vicenda è questa: un professore ordinario di Scienze della Formazione, andato in pensione dal primo novembre e non risultante quindi più tra i docenti della Facoltà, ha sistematicamente continuato a sostenere esami con gli studenti, nonché seguire tesi di laurea.
Il rettore Corrado Petrocelli – il quale ha dichiarato che non ne sapeva niente- ha aperto una commissione interna d’ inchiesta per stabilire le responsabilità, anche di chi taceva pur conoscendo la situazione, e per fare giustizia ai ragazzi ignari. Non si possono appurare le responsabilità ad occhio, fatto sta che tra i corridoi dell’ Ateneo il nome del professore- con relativi esami- ha spopolato di certo anche dopo novembre!
Nei prossimi giorni Petrocelli terrà i colloqui con il professor Elia, preside di Scienze della Formazione, i professori dei Dipartimenti di Psicologia e Pedagogia, e lo stesso Vittoriano Caporale.
Oltre gli studenti che avevano esami previsti nel piano di studi, erano in tantissimi a sostenere con il professore gli esami a scelta; esami come “Storia della letteratura dell’ infanzia” e “Storia della pedagogia” sono stai sostenuti da centinaia e centinaia di studenti. L’ interesse verso queste materie nasceva anche in chi frequentava facoltà totalmente diverse…il fascino della pedagogia ha catalizzato l’ attenzione di tutti, che sono corsi ad acquistare i libri di Caporale. Il titolo più accattivante: “Pedagogia della nonnità”.
Ma provando a parlare con gli studenti interessati, si scopre che le motivazioni della scelta erano diverse… e le nozioni di pedagogia della nonnità erano un buon passe-par-tout per laurearsi prima. Era in piedi un vero e proprio sitema-Caporale, un mercatino dei crediti, oserei dire. La cosa triste è che non è l’ unico. Niente di illegale, sia ben chiaro: lo studente è libero di sfruttare i crediti a scelta come meglio crede.
Ma scegliere l’ esame “che preparo in cinque giorni” non è serio. Gli slalom possono solo danneggiare la formazione universitaria… E in quel caso serve a poco lamentarsi; perde valore anche qualsiasi battaglia sul valore della laurea. Accolliamoci l’onere e la responsabilità di migliorare l’Università, perchè valga 110 e lode.
Claudia Morelli