In occasione del centenario anniversario per il naufragio della leggendaria nave Titanic, previsto per il prossimo 14 Aprile, e in concomitanza con l’attesissimo ritorno nelle sale cinematografiche del colossal di James Cameron, mi sembra d’obbligo trattare, nella rubrica dei Bellissimi, il film vincitore di ben undici premi Oscar nella stagione del ’98.
La storia ci informa che il nome “Titanic”, venne appositamente scelto perché rispecchiasse le straordinarie dimensioni, nonché la travolgente potenza di quella che doveva essere una delle più belle e lussuose navi dell’epoca. “L’inaffondabile transatlantico” creato per destare lo stupore, e al contempo l’invidia delle altre Nazioni, quasi a voler sottolineare il primato dell’Inghilterra.
Eppure, il fato ha voluto che, se pur nella catastrofe, il nome di questo colosso rimanesse per sempre ancorato nel ricordo della gente.
A contribuire alla fama del dramma navale del 1912 più dibattuto in assoluto, è stata la moderna rivisitazione raccontata in maniera magistrale dal regista James Cameron, vincitore del premio “miglior regia per l’anno 1998”.
Il regista infatti, partendo dagli avvenimenti reali, dal naufragio dell’ enorme “meraviglia” nelle profondità dell’ oceano, con grande sagacia, intreccia una storia immaginaria basata sull’ amore vissuto da due giovani conosciutisi durante il viaggio dell’inaffondabile Titanic.
Jack Dawson e Rose DeWitt Bukater sono due amanti appartenenti a mondi estremamente diversi: lui viaggia in terza classe, è un artista giramondo che si è conquistato il biglietto per il viaggio verso l’America giocando a poker, lei è una ricca ragazza inglese, promessa ad un rampollo americano con il quale viaggia in una delle suite più lussuose della nave. Entrambi celano nel loro cuore un profondo sogno di libertà e indipendenza, ma lei, oppressa dai pregiudizi e frustrazioni della madre, e dalle prepotenze del promesso fidanzato, pensa di poter ritrovare la sua autonomia e la sua emancipazione dalla stessa società, solo compiendo un irrazionale quanto folle gesto. Ed è proprio in queste circostanze disperate che i due si incontrano, e infatti, quando lui cercherà di salvarla dal suo destino, trasformerà la triste esistenza di Rose, in vera e propria favola. Durante tutto il corso di questo fatidico viaggio, i due amanti riscoprono reciprocamente la bellezza della vita, quella totalmente priva di circoscrizioni e consuetudini, quella passionale, quella ricca di avventura, quella che ti lascia con il fiato sospeso. E così vivono assieme, anche gli ultimi istanti prima della catastrofe del 14 Aprile 1912.
Mescolando così, finzione e realtà, si intesse la trama di una vicenda capace di risvegliare gli animi di tutti coloro che, vedendo il film, hanno sognato, hanno partecipato alle emozioni dei protagonisti e infine, hanno sofferto per la loro sorte.
A ben quattordici anni dalla prima uscita, nonostante l’ormai diffusissima conoscenza della vicenda e dello stesso film, non si può non ammettere la bellezza di un capolavoro. Il film pochi mesi dopo la sua prima uscita era già vincitore d’incassi e questo gli permise fin da subito di entrare ufficialmente a far parte della storia del Cinema. Non furono solamente gli undici Oscar e i numerosi altri premi conseguiti a dimostrarlo, ma soprattutto, il vero vincitore, fu il lavoro di ricostruzione per le stesse riprese. Per rendere il tutto più realistico e coinvolgente, venne infatti allestita una nave di dimensioni quasi identiche all’originale, stagliata nella costa del Messico, per non parlare poi dell’arredamento,della ricostruzione degli interni, degli abiti e dell’oggettistica, i quali vennero realizzati facendo riferimento a vecchi documentari o fotografie relative alla nave.
Interpreti indimenticabili della vicenda furono il giovanissimo Leonardo DiCaprio, vera e propria rivelazione, e la determinata Kate Winslet, la quale, grazie a questo film acquistò vera e propria notorietà, e infatti, non a caso oggigiorno i due attori sono entrambi considerati tra i migliori della loro generazione.
Nonostante i critici più severi, abbiano paragonato la loro storia ad un vero duplicato stile Giulietta e Romeo, sfido chiunque a non essersi commosso, se pur per un attimo, ripensando a quello che il regista voleva realmente far riecheggiare nell’intimo della vicenda; quest’opera non è solo tributo ad un mito, non è solo un monito per gli errori della superficialità umana, ma è soprattutto una storia di coraggio, di lealtà e di amore.