Il TZN TOUR 2023 di Tiziano Ferro arriva allo Stadio San Nicola di Bari sabato 1 luglio.
Sono passati 6 anni dal tuo ultimo concerto. Era il 2017 a Firenze. In mezzo è accaduto di tutto, covid, famiglia, due dischi, oggi torni sul palco con quale stato d’animo?
“Lo stato d’animo è quello della speranza ma soprattutto dei buoni propositi. Penso che quello che è successo abbia dato grande validità all’importanza della musica e, in generale, al valore dell’arte. Gli spettacoli sono mancati perché lo spettacolo, da sempre, è una cura per l’essere umano. Tornare all’artista che si esibisce di fronte a un pubblico, così come avveniva nell’Antica Grecia, alla vulnerabilità e alla fragilità delle persone che si incontrano di nuovo dopo un’epoca vissuta nel digitale – da una parte forzatamente perché sembra che il mondo abbia imparato a comunicare solo attraverso questo codice – può avere un valore molto più alto di quello che si possa immaginare. Per cui, questo è un tour che per me ha una valenza di significato superiore, un valore intrinseco di ritorno alla comprensione del motivo per il quale io faccio questo mestiere”.
Una scaletta di 33 brani che ripercorrono 20 anni di carriera e 8 album + una raccolta, come si sceglie una scaletta per uno show come il tuo negli Stadi?
“Questo non è il tour di un disco. È un tour che senza tutto quello che c’è stato in mezzo credo non sarebbe mai successo. Non è neanche il recupero del tour precedente perché per quei biglietti è stata offerta anche la restituzione. Quindi, è proprio una cosa nuova e per questo ho voluto chiamarlo 2023. È come tracciare una linea. È il tour del ritrovamento di me stesso ma anche del ritorno in un mondo in cui nel frattempo è cambiato tutto, no? Mi piace l’idea di poter scegliere tra tantissime canzoni. Quando vado a vedere gli artisti dal vivo mi piace ascoltare la loro storia attraverso le loro canzoni perché è diventata anche la mia e sono cresciuto con loro. E credo che questo sia un grande privilegio. E io faccio lo stesso: io racconto la mia storia che però è stata condivisa da tante persone che l’hanno fatta anche un po’ loro. Persone che hanno voluto ascoltare quelle canzoni e raccontare la loro vita attraverso le mie parole. Per cui questa scaletta è una scaletta un po’ folle: a parte, ‘Il mondo è nostro’ sono tutti singoli del passato e del presente. ‘Il mondo è nostro’ l’ho voluta mantenere perché è una canzone a cui tengo particolarmente che rappresenta la perla a parte dei miei ultimi 3 anni”.
500 mila biglietti venduti per un tour che avevi dovuto cancellare nel 2020. Il tuo pubblico ti è rimasto fedele e ti ha aspettato per questi 3 lunghi anni. Cosa pensi di dover loro per averti aspettato?
“Ho un grande senso di gratitudine nei confronti di chi verrà a vedermi. Devo loro una grande lezione cioè il fatto di essere qui ancora dopo 20 anni. Perché le cose cambiano, lo sappiamo bene, perciò niente è scontato. Molto spesso le persone mi incontrano e mi dicono di aver capito alcune cose attraverso le mie canzoni e questa cosa mi sembra veramente assurda perché non mi sento in grado dui spiegare nulla a nessuno però è la forza del dialogo, dell’amicizia a generare un incontro senza filtri che fa stare meglio. Quindi devo loro questo: una verità che genera benessere, non importa se in uno stadio, in palazzetto o in un club o con l’uscita di un nuovo disco… l’importante è riuscire a dare benessere. Speriamo di farcela (ride)”.
Da Xdono a Destinazione mare, come è cambiato se è cambiato Tiziano Ferro cantautore in questi 20 anni?
“Il cambiamento è necessario. Tutti abbiamo paura del cambiamento perché spesso gli diamo una connotazione negativa. Il cambiamento spaventa per insicurezza. È difficile quando cambi le coordinate riuscire a non perdersi e far si che gli altri non ti perdano. E sono cambiato ma in maniera coerente a ciò che sono per natura: sono un introverso che ha scelto una maniera estremamente estroversa per esprimersi che è la scrittura e la canzone pop. L’età e il vissuto che cambiano possono cambiare il modo di raccontare le cose però mi sento integro dal punto di vista dei miei valori, sono una persona che ha sempre avuto curiosità nello scoprire gli esseri umani, mi piace la gentilezza, mi piace guardare, osservare, ascoltare. Nel tempo sono successe tante cose nella mia vita che mi hanno aiutato ad aumentare la percezione di questi sentimenti e provo a raccontarli ancora. Quanto sia cambiata la mia maniera di farlo sinceramente non ho percezione perché sono ancora molto istintivo nella maniera di scrivere però mi sento coerente e se mi guardo indietro mi riconosco”.