Tracciano piccole incisioni sul portone o sulla porta. Segni a prima vista senza senso ma che appartengono ad un vero e proprio codice che serve a indicare l’obiettivo giusto. È questo il nuovo sistema ideato dalle bande di donne rom (donne, per destare pochi sospetti) per segnalare, dopo un periodo di appostamenti, quali abitazioni svaligiare e in che momento della giornata. I segni possono addirittura indicare chi e quante persone abitano nella casa. La “X” di solito indica l’obiettivo buono, la “M” una casa da visitare la mattina, la “A” una in cui entrare di pomeriggio, la “D” la domenica.
La “C” sta per casa ricca, il rombo per casa disabitata, il triangolo per “donna sola”. Le prime segnalazioni sono giunte dai quartieri Madonnella e Carrassi e le volanti della polizia stanno setacciando la zona a caccia dei topi di appartamento in agguato. Il consiglio, che arriva dalla questura, è di segnalare eventuali visi sospetti o facce nuove, perché si è dunque capito che i ladri compiono accurati sopralluoghi prima del colpo, o la comparsa di strane incisioni sul citofono.
Una delle ladre, appena ventenne, del gruppo rom che starebbe girando nel salotto buono della città, è stata colta in flagrante ed arrestata proprio qualche giorno fa mentre cercava di scassinare l’abitazione di un avvocato in via Carulli in compagnia di un ragazzino di quattordici anni. Erano le 13.30, un orario in cui la casa avrebbe dovuto essere deserta. Ma l’avvocato era rientrato prima del previsto e,uditi i rumori nelle scale e vista la scena dallo spioncino, ha subito chiamato la polizia al 113. La donna cercava di aprire la porta blindata con una lastra di plastica ricavata da una vaschetta di gelato.
Chiara De Gennaro