Quello che è accaduto l’altra sera a Roma e che ha provocato il ferimento volontario di un giovane di 26 anni, colpito alla schiena e che quasi certamente non potrà più permettersi l’uso delle gambe.è il fondo del barile, ed è il segnale più tangibile che lo Stato non c’è più. Una ignobile azione premeditata, capeggiata da un noto delinquente reduce dalle patrie galere che ha sfidato le Istituzioni presenti nello stadio olimpico giungendo fino alla grave offesa di fischiare il nostro inno nazionale. In un Paese serio i responsabili della vile aggressione alle Forze dell’Ordine, che hanno messo a rischio la incolumità della gente, sarebbero stati già individuati, arrestati e chiusi in cella, ma in Italia queste cose non accadono più perchè le menzogne e l’asservimento della solita stampa asservita stravolge i fatti facendo addirittura ricadere le responsabilità delle conseguenze, sulle Forze di polizia che purtroppo hanno l’ingrato compito di dover difendere anche i loro stessi denigratori. Occorre rivedere urgentemente il ruolo delle forze di polizia, ma le regole dentro e fuori gli stadi devono essere precise e devono prevedere pene severissime nei confronti di chiunque attentasse alla incolumità altrui. O si provvede subito senza ripensamenti oppure la malavita organizzata, non estranea a queste violenze, a quelle passate e soprattutto a quelle future che potranno causare conseguenze ancora più gravi.Nessuno sottovaluti la pericolosità del momento e destabilizzare la polizia di Stato potrebbe creare i presupposti per sollecitare la necessità di rimedi estremi a mali estremi. Lo Stato non c’è più e noi tutti siamo sconcertati della debolezza delle nostre Istituzioni nei confronti di una delinquenza che utilizza lo sport per destabilizzare le Istituzioni.
Lucio Marengo