Abbiamo incontrato Raffaele, Valeria e Pippo, alcuni dei soci fondatori dell’Associazione “Pensare ad Alta Voce”, giovane realtà attiva sul territorio barese:
- “Pensare ad Alta Voce”: come nasce la vostra associazione?
Come tutti i grandi progetti, “Pensare ad Alta Voce” è nata un po’ per caso. L’idea era quella di impegnarci attivamente sul territorio e coinvolgere i nostri coetanei in attività formative che diventassero uno stimolo per la vita culturale della città. La nostra, è un’ associazione no-profit di volontariato e cittadinanza attiva, che opera da un anno a livello locale con lo scopo, appunto, di dar voce alle idee, ai progetti e alle esigenze dei ragazzi della nostra città. Il nostro obiettivo è quello di offrire alla comunità locale, in particolar modo ai nostri coetanei, un punto di vista molteplice sulle varie opportunità e sfumature offerte dalla società moderna.
- La settimana scorsa “Pensare ad Alta Voce” ha compiuto un anno. Quali sono state le attività maggiormente riuscite del 2013?
Il nostro obiettivo era sicuramente quello di renderci utili e metterci a disposizione della comunità: nell’ultimo anno l’Associazione ha lavorato duramente dal punto di vista del volontariato. Ad esempio, abbiamo organizzato nella nostra sede corsi di doposcuola per un gruppo di ragazzine del centro storico e abbiamo coordinato delle attività che hanno coinvolto un gruppo di giovani ospitati nella casa famiglia “Madre Maria Arcucci”. Grazie alle donazioni raccolte, siamo riusciti ad avviare un programma di recupero scolastico che coinvolge 14 bambini, fornendo loro materiale di cancelleria e igiene personale in collaborazione con il CAEF Perù. Dal punto di vista culturale, invece, ci siamo prodigati per rendere la nostra sede un luogo in cui operatori culturali emergenti possano esprimersi al meglio, attraverso mostre e presentazioni a titolo completamente gratuito.
- Quali progetti avete in cantiere per il futuro?
Il 27 maggio partirà nella nostra sede la “Settimana del libro” che comprende la presentazione di 4 opere di artisti locali che si terranno il 27, 29, 30 e 31 maggio. L’iniziativa è partita “dal basso”: dopo aver ospitato negli scorsi mesi alcuni scrittori locali che avevano mostrato interesse verso le nostre attività, abbiamo continuato a ricevere richieste e ci è sembrato naturale concentrarne alcune in questa settimana, trattandosi tra l’altro di quattro libri profondamente diversi tra loro per contenuti e pubblico di riferimento. Cerchiamo sempre di accontentare tutti!
(potete trovare il programma completo qui: https://www.facebook.com/photo.php?fbid=256741361179346&set=pb.140022606184556.-2207520000.1401189284.&type=3&theater )
Inoltre, ci stiamo adoperando per organizzare un evento di raccolta fondi per il mese di luglio atto a rifinanziare il progetto del CAEF del Perù, cercando di garantire continuità al lavoro svolto finora.
- Se doveste dare un giudizio complessivo al lavoro svolto finora, quali sono state le vostre maggiori soddisfazioni?
Questa sfida ci ha aiutato a perseguire i nostri obiettivi personali e ci ha dato la possibilità di crescere e confrontarci con realtà a noi del tutto nuove. All’inizio eravamo veramente pochi e non avevamo idea della complessità del lavoro che ci aspettava ma il nostro impegno ha dato i frutti che speravamo: oggi contiamo una cinquantina di iscritti: numerosi giovani si sono affacciati alla nostra sede per collaborare con noi, abbiamo incontrato inaspettatamente il favore di molti coetanei. Siamo molto contenti dei risultati, anche se sappiamo di essere solo all’inizio. Il messaggio che vorremmo far passare è che alla nostra età ci si può divertire e impiegare il proprio tempo libero anche facendo del bene. Ci piace pensare che la nostra associazione possa essere un luogo per crescere tutti insieme, ricordando sempre che siamo ragazzi, un’alternativa possibile per tutti i nostri coetanei. Possiamo affermare con orgoglio di aver creato un piccola rete di impegno civico che speriamo di veder crescere.
- In solo un anno di attività, numerosissimi giovani si sono uniti al vostro progetto. Dove può trovarvi chi vuole collaborare con voi?
Entrare in contatto con l’Associazione “Pensare ad Alta Voce” è molto semplice: troverete tutte le informazioni utili sulla nostra pagina Facebook (https://www.facebook.com/PensareAdAltaVoce), inoltre è attivo il nostro sito internet (www.pensareadaltavoce.it). Per chi voglia partecipare attivamente alle nostre attività o incontrarci personalmente, la nostra sede è in via Vallisa 59: siamo lì ogni pomeriggio dal Lunedì al Venerdì.
Mentre conversiamo con i ragazzi dell’Associazione, entrano in sede Anna e Maria, due ragazzine che hanno seguito, durante la scorsa primavera i corsi di doposcuola tenuti dai membri di “Pensare ad Alta Voce”. Anna e Maria hanno sedici anni e frequentano l’I.P.S.S.A.R. “Perotti” di Bari. Abbiamo intervistato anche loro:
- Ciao ragazze! Voi avete seguito i corsi di doposcuola con tenuti dai membri dell’Associazione, adesso vi chiediamo di “dare un voto” ai vostri insegnanti: promossi o bocciati?
Assolutamente promossi! L’esperienza con i ragazzi dell’Associazione “Pensare ad alta voce” è stata molto positiva: abbiamo migliorato la nostra situazione scolastica acquisendo un metodo di studio continuativo ed imparando il rispetto delle regole e degli educatori. Studiare è sempre stato un peso per noi, ma affrontare i compiti e le ripetizioni con ragazzi giovani e in modo divertente ci ha fatto capire che dovere e piacere spesso possono coincidere. La sede dell’associazione è diventata, per noi, un punto di riferimento, un luogo dove vivere anche momenti divertenti: una di noi ha festeggiato il suo compleanno con i ragazzi dell’Associazione. Sua madre ha preparato la miglior teglia di patate, riso e cozze che noi avessimo mai assaggiato!
- Che progetti avete per il futuro?
Il nostro sogno è aprire una gelateria o una pasticceria. Gestire un’attività, però, comporta delle responsabilità e, grazie ai ragazzi dell’Associazione “Pensare ad Alta voce” possiamo dire di aver imparato quanto sia importante il rispetto delle regole e quanto l’impegno, alla fine, paghi.
Chiara De Gennaro