Questo sabato 11 Gennaio 2014 a Molfetta, presso il centro culturale “Auditorium” (Auditorium di San Domenico)Via San Rocco 3, alle ore 19 sarà presentata la raccolta di poesia Violini infuocati, settima uscita all’interno della collana di poesia e narrativa “SpazioTempo” (sia S che T maiuscole) diretta da Alessandro Lattarulo per la WIP edizioni di Bari.La lettura delle poesie sarà accompagnata dalla pianista Daniela Mastrandrea.
I poeti:Carlo Antonio Bertolo, Mariella Binetti, Letizia Cobaltini, Agata Comandé, Ida Paola Notarnicola, Anita Nuzzi, Gianni Antonio Palumbo, Francesco Tanzi.
Approfondimento: Intervista ai poeti e Alessandro Lattarulo
Di cosa parla questa raccolta?
AL : “L’assurdità dello sforzo poetico, la sua erasmiana “follia”, risiede nella volontà di affrancarsi dal linguaggio della comunicazione e cionondimeno comunicare qualcosa. La poesia è sentimento, anima, ma anche passione, musica.
I versi si infuocano come corde tese di violino, in quest’epoca che sembra aver abdicato ai grandi ideali per barcamenarsi nella quotidianità. Per questo la parola poetica deve innovare se stessa, per rompere gli schemi della comunicazione omologante e farsi, a suo modo, rivoluzionaria, in grado di intaccare lo status quo.”
La poesia riflette il poeta? Cosa caratterizza queste poesie?
Carlo Antonio Bertolo: “Sì. Le mie poesie all’interno della raccolta sono caratterizzate dall’“essere”.
Mariella Binetti: “Si, la poesia riflette il poeta perché questo, con le sue liriche, mette a nudo se stesso, le sue passioni, le sue scelte, il suo desiderio di creare un rapporto sinergico con l’altro da sé.
Le poesie sono caratterizzate dal desiderio di comunicare in modi diversi, ma con lo stesso impeto.”
Agata Comandè: “La mia poesia riflette sempre una parte di me. Ciò che la caratterizza è lo spirito di ricerca, la necessità di capire e il bisogno di dare voce alle emozioni intense che si agitano all’interno del mio animo.”
Ida Paola Notarnicola: “No. La mia poesia cerca di riflettere i sentimenti di chiunque abbia sete di giustizia e intenda rompere gli schemi, con ribellione e amore. Le mie poesie sono caratterizzate da richiami classici e figure mitologiche.”
Anita Nuzzi: “La poesia riflette il poeta. Tuttavia penso che il poeta riesca solitamente a trascendersi, descrivendo, attraverso se stesso, le sfumature del mondo. Egli nei suoi testi può lasciare intravedere spiragli della sua anima, volendo dire però molto altro.
La silloge che ho composto per la raccolta Violini infuocati ha come filo conduttore il tempo, uno dei temi madre nella mia produzione.”
Francesco Tanzi: “Il poeta è costantemente alla ricerca: le poesie nascono dall’impegno culturale, sociale, politico.”
Quale poesia celebre vorreste aver scritto e perché.
C. A. Bertolo: “La poesia dantesca, perché a tutt’oggi non v’è nulla di più sublime e universale”.
M. Binetti: Itaca di Costantino Kavafis, perché il viaggio è la migliore metafora della vita dell’uomo.”
A. Comandè: ” Tante poesie mi prendono la mente quando le leggo ma non una in particolare. Le emozioni sono tante e tutte importanti. Molti poeti hanno saputo dare loro voce in modo sublime e altrettanti animi sensibili le hanno colte. Sceglierne un poeta o una poesia è fare torto agli altri.”
I. P. Notarnicola: In morte del fratello Giovanni di Ugo Foscolo, per la sua sofferenza e l’attaccamento alle sue radici, che non gelano mai…”
A. Nuzzi: ” Il più bello dei mari di Nazim Hikmet, perché legata alla mia personale visione del tempo, alla speranza che esso sia solo una misurazione corta e irreale dell’infinito divenire dell’anima.”
F. Tanzi: ” Avrei voluto e vorrei che una o più mie poesie diventassero celebrate al pari di alcune poesie celebri.”
Scrittura e poesia: da dove nasce l’ispirazione per questi versi? Nascono prima le parole o i pensieri?
C. A. Bertolo: “La scrittura e la poesia sono la risposta spontanea agli stimoli della realtà sia esogena che endogena, dell’esocosmo come dell’endocosmo. È il modo in cui il poeta risponde a se stesso alle percezioni, ai sentimenti, alle emozioni. La risposta intuitiva attraverso il gioco inconscio delle libere associazioni ch’egli ripropone al lettore. L’elaborazione razionale finale è solo tecnica di limatura.”
M. Binetti: “C’è prima una emozione/sensazione che mi colpisce. Poi una frase di avvio che fa da input alla elaborazione/scrittura dei versi, che man mano prendono corpo.”
A. Comandè:” La mia poesia nasce dalla realtà del quotidiano: è un modo di vedere e leggere il mondo che mi circonda. Percepisco il tutto con lo sguardo delle sensazioni e delle emozioni, rielaborandole nel pensiero e trasmettendole con le parole che, spesso, non sono sufficienti.”
I. P. Notarnicola: ” Non esiste un prima e un dopo. Pensieri, emozioni e parole di legano in me e sono immediati. Infatti scrivo ovunque.”
A. Nuzzi: “L’ispirazione, solitamente, è una pasta informe che viene lavorata a lungo nella mia mente. Spesso possono passare interi giorni prima che io scriva quello che ho in testa. Questo è quello che è successo per questi testi poetici. La cosa più difficile quando scrivo è proprio trovare la parola giusta che descriva una precisa emozione o un pensiero. È un lavoro di lunga meditazione sul testo.”
F. Tanzi: “Un parto è un’azione collettiva: non c’è un prima o un dopo, c’è un “insieme”.”
Voi poeti cosa vi sentite di suggerire a chi vorrebbe debuttare come poeta ma è ancora indeciso?
C. A. Bertolo: “Aprire gli occhi al mondo, chiuderli alla superficialità e alla tentazione del successo suggerito dall’omologazione che spinge a rifugiarsi nel “così fan tutti” e tuffarsi invece, “sconsideratamente”, nell’abisso del profondo del “se stesso”. Esprimere l’essere non il voler essere.”
M. Binetti: “Leggere, leggere, leggere di poesia e d’altro. Scoprire il linguaggio di ciò che ci circonda e ricercare in qualsiasi situazione sensazioni da condividere, sia belle che brutte, perché tutto è insegnamento!”
A. Comandè: “Di vincere i freni che impediscono loro di condividere con gli altri il proprio mondo interiore. Molte volte si ha paura dell’intensità delle emozioni che si sviluppano nel nostro profondo e questa paura ci blocca. Altre volte si immagina che l’animo “sensibile” sia debole e incapace di affrontare con coraggio la vita e ciò scoraggia.”
I. P. Notarnicola: “Spesso, più che insicuri accade di essere gelosi delle proprie poesie. Il miglior consiglio è seguire il quinto senso e mezzo, come disse qualcuno.”
A. Nuzzi: “La pubblicazione è importante per dare concretezza a un sentire poetico che, se esiste ed è valido, è giusto che venga fatto conoscere. La scrittura è una forma d’arte da non nascondere. Quindi consiglio un po’ di coraggio.”
F. Tanzi: “Mi ritengo un “presunto” poeta: nessuno può suggerire la vita a chi deve vivere la sua vita.”
Il poeta oggi: come è possibile attrarre sempre più giovani alla letteratura e al mondo della poesia?
C. A. Bertolo: “Riequilibrando l’insegnamento, sì che l’indirizzo letterario torni ad avere pari dignità con quello scientifico, perché tutto può essere oggetto di poesia, basta saperlo fare.
In quanto a saperlo fare, basti ricordare l’opinione di Jacobson, secondo il quale «la forma è importante quanto il contenuto (che definisce)… la poesia è fusione di significante e significato, forma e contenuto (che sostiene)… in poesia le parole hanno valore non tanto [e io sostituirei più correttamente quel “tanto” con “solo”] per il contenuto che esprimono, ma per l’armonia, il suono che generano».”
M. Binetti: “Coniugando poesia e musica. Prima da far ascoltare, poi da fare sperimentare. In fondo, i giovani sono essi stessi poesia.”
A. Comandè:” Non è una questione di attrazione ma di educazione alla poesia. I giovani devono essere educati all’ascolto e alla produzione della poesia così come si fa con altre tipologie letterarie. Per prima è la scuola che si deve occupare di questo, fin dai primi anni, in seguito tutte le altre agenzie educative.”
I. P. Notarnicola: “Trasmettendo il messaggio che la poesia è come la fede o una corrente di pensiero: personale ma non a compartimenti stagni. Incontri all’interno delle scuole, reading poetici più frequenti e workshop istantanei sarebbero, a mio parere, un ottimo tramite.”
A. Nuzzi: “Reputo importante l’avvicinamento giovanile attraverso eventi poetici, incontri, discussioni. Una buona idea sarebbe entrare nelle scuole, educare i giovani alla sensibilità sotto tutte le svariate forme d’arte e di cultura.”
F. Tanzi: ” Bisognerebbe spezzare le catene del consumismo e delle sovrastrutture capitalistiche per liberare l’uomo e l’infinita ricchezza delle sue emozioni.”
Contatti
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Fabia Tonazzi