Anni addietro contestai all’allora assessore alla mobilità, la installazione abbastanza costosa dei dissuasori di velocità che non servivano a nulla perchè oltre a segnalare la velocità delle vettura non operava alcun’altra forma di penalizzazione per gli automobilisti indisciplinati che superavano il limite di velocità. Come tutte le cose nostrane di questa città di Bari passate indenni dalle azioni giudiziarie, i dissuasori del niente, dopo un pò si sono disattivati da soli, nel senso che non hanno funzionato oppure hanno continuato a segnalare la velocità senza ottenere risultati. Se con il dissuasore avesssero collocato anche delle macchine fotografiche, il costo dei dissuasori sarebbe stato ammortizzato dai proventi delle multe e molti incidenti si sarebbero potuti evitare. La stessa cosa sta succedendo per le telecamere; ci sono quelle sistemate dalla polizia municipale in tanti punti importanti per la circolazione, ed avrebbero potuto svolgere anche un’azione di controllo anche contro i crimine. Quante sono le telecamere installate e soprattutto quante ne funzionano? L’altra sera a Japigia c’è stata una sparatoria e guarda caso le telecamere in funzione erano collocate in posizione da non riuscire a riprendere le immagini. Per fortuna nessuno è morto ma se fosse accaduto il contrario, sarebbe stata aperta la solita inchiesta delle quali abbiamo le tasche piene. C’è qualcosa che funziona in questa città piena di ruderi che testimoniano gli sprechi e gli sperperi operati in questi anni: dal progetto Poma; il cablaggio della rete telematica per la quale sono stati spesi tanti miliardi, i totem dell’amtab, per non parlare delle piazze ancora in attesa di essere completate, il mercato del pesce, i bagnotti costati centinaia di milioni di lire, e l’elenco sarebbe lungo. Serve con urgenza una verifica delle telecamere perchè se funzionassero sarebbero molto utili, altrimenti se dovesse malauguratamente accadere che al momento del bisogno, bisognerà individuare le responsabilità.
Pierfranco Marengo