1979. A Teheran, durante la rivoluzione islamica, l’ambasciata americana viene presa d’assalto dai rivoluzionari arabi. Tutti gli impiegati presi in ostaggio vengono fatti prigionieri, senza alcuna possibilità di poter rientrare negli Stati Uniti. Per fronteggiare questa emergenza e riportare sani e salvi a casa i connazionali, l’intelligence americana organizza un piano alquanto originale: fingere di dover girare un film di fantascienza proprio in Iran, facendo passare i sequestrati per la troupe della pellicola, in modo tale da trarli in salvo senza insinuare sospetti.
L’attore e regista Ben Affleck mette in scena un film nel film, imbastito con cura meticolosa: dagli attori alle locandine, dai costumi alla sceneggiatura, tutto è curato nei particolari e nei dettagli.
Argo è un’operazione riuscitissima, costruita per esaltare l’inventiva americana e celebrare la potenza mediatica della fabbrica dei sogni per eccellenza: Hollywood, “la città dove si mente per vivere.” Il cinema, dunque, diventa protagonista vendendo una falsa notizia, creando una risonanza internazionale e persuadendo così la stampa e il mondo intero sulla verità della stessa notizia.
La macchina hollywoodiana inganna tutti, infiocchettando una spudorata bugia e lasciandola passare per vera. Il film ha ritmo e non perde colpi, mantenendosi ad un alto livello di tensione dall’inizio alla fine.
È bello poter notare come l’Affleck-regista supera di gran lunga l’Affleck-attore, dimostrandosi acuto e scrupoloso nel trattare una vicenda realmente accaduta, senza cadere in facili trionfalismi e, soprattutto, senza sfociare in una pura storia di spie, spingendo l’acceleratore sull’action.
I Golden Globe prima e i Premi Oscar dopo, hanno giustamente premiato il film con numerosi riconoscimenti: due Globi d’Oro per Miglior film drammatico e Miglior regia, e tre Academy Awards per Miglior film, Miglior sceneggiatura non originale e Miglior montaggio.
Trailer su http://www.youtube.com/watch?v=tVDZxevktOE
Giovanni Boccuzzi