A dare l’allarme è Greenpeace, a quanto pare i costumi da bagno che utilizziamo comunemente contengono sostanze chimiche molto pericolose. La presenza di queste sostanze è stata riscontrata non solo nei prodotti di basso livello, ma anche in quelli più rinomati. Le sostanze pervenute nei campioni analizzati sono per-e polyfluorinated e alchilfenoli etossilati. La prima potrebbe compromettere la riproduzione e disturbare il sistema immunitario ed endocrino, la seconda crea danni all’ambiente. Greenpeace, organizzazione ambientalista non governativa, si è rivolta alle più grandi aziende tessili, vietando l’uso di sostanze chimiche pericolosissime durante la produzione di costumi. Secondo l’esperto chimico Manfred Santen, è possibile sostituire tranquillamente i prodotti con sostanze non pericolose e sicuramente meno dannose per il nostro ambiente. In Germania già nel 1980 l’industria tedesca decise di rinunciare agli alchilfenoli etossilati nei detergenti, molte altre industrie potrebbero farlo. Quello che ci chiediamo è il perché dell’uso di certe sostanze nocive, non solo all’ambiente che ci circonda, ma sostanze che sono dannose per il nostro corpo. Ricordando anche che certi prodotti tossici sono dannosi anche per i pesci e altri organismi acquatici. Quindi, a tutti gli amanti dell’acqua e dei bagni, attenzione! Tutti ci auguriamo che tutte le industrie non solo d’Italia ascoltino e apprezzino l’allarme lanciato, non solo da Greenpeace ma anche dal presidente dello ” Sportello dei Diritti” Giovanni D’Agata, per garantire produzione tessile di costumi sicuri per l’uomo e per l’ambiente.
Federica Cirillo