Non intende dimettersi il ministro delle Pari Opportunità Josefa Idem, in questi giorni al centro di una polemica che l’ha vista coinvolta per il mancato pagamento dell’Ici su una seconda casa. Con un semplice escamotage basato sul gioco delle residenze, un suo appartamento-palestra risultava essere una seconda prima casa. “Ho delegato tutte le mie questioni fiscali ed edili. Vi sono state irregolarità e ritardi: me ne scuso pubblicamente, me ne assumo le responsabilità e sanerò ciò che sarà da sanare. Non sono infallibile”, ha dichiarato il Ministro non prendendo minimamente in considerazione l’ipotesi di sue dimissioni.
Che un Ministro della Repubblica affermi: “Non sono infallibile”, in qualche modo la redime sul piano umano, ma sul piano istituzionale potrebbe non bastare. E non basta neanche tirare in ballo i tanti successi sportivi che certo ci fanno piacere sul piano dell’attaccamento ai colori azzurri, però bisogna anche riconoscere che lo sport innanzitutto è fair-play. Non basta neanche dichiarare l’ignoranza in materia amministrativa-contabile, ammesso e non concesso che ci voglia una laurea con master per sapere che su una seconda casa bisogna pagare l’ICI; del resto è noto ai “poveri mortali” che la legge non ammette ignoranza. E non bastano neanche le pubbliche scuse perché la responsabilità civile prima e politica dopo di un Ministro non è quella di un semplice cittadino “sbadato” che dimentica di osservare le leggi in vigore. Un Ministro deve essere irreprensibile perché deve godere della fiducia dei cittadini, soprattutto in un momento storico in cui si fa fatica a vivere e la pressione fiscale è alle stelle.
Intanto è scoppiata un’altra grana relativa ai contributi pensionistici ricevuti quando la Idem era Assessore allo Sport al Comune di Ravenna.
«Intendo continuare», ha dichiarato la Idem, «per non tradire la fiducia delle persone che contano sul mio contributo». La fiducia purtroppo cara Ministro l’ha già tradita e se non desidera continuare a mettere in imbarazzo il già precario governo Letta, prenda la decisione di dimettersi e si assuma le sue responsabilità come cittadina e come donna delle Istituzioni.
Antonio Curci – curci@radiomadeinitaly.it
Se tutti i beni nel Mondo fossero 100 mele e solo 10 persone vivessero su questo Pianeta, queste 10 persone avrebbero 3 possibilita’:
1) Ciascuno potrebbe condividere le 100 mele.
2) Tutti potrebbero competere (o battersi) per quelle 100 mele cosicche’ alcuni avranno piu’ di 10 mele ed altri invece niente.
3) Ognuno potrebbe essere garantito 10 mele e chiunque potesse e volesse produrre un lavoro da quel punto iniziale potra’ averne anche di piu’ (ad esempio piantando i semi di quelle mele). Il lavoro diverrebbe allora una ricompensa in aggiunta alle 10 mele garantite.
Il Comunismo e’ la scelta numero uno.
Il Capitalismo e’ la scelta numero due.
Il Comutalismo e’ la scelta numero tre.
La differenza fra i 3 e’ che la corruzione potra’ infettare la prima o la seconda scelta ma non la terza che ha una struttura ben diversa.
Comutalismo e’ un nuovo concetto di Democrazia senza politici che e’ organizzato tramite Internet e che bilancia i bisogni dell’Individuo con il Rispetto dell’Uguaglianza.
Il Comutalismo e’ strutturato per provvedere i beni necessari alla sopravvivenza di ognuno ed introdurre al tempo stesso una nuova e trasparente forma di Capitalismo per tutti quei beni che sono in eccedenza e non necessari, come in un Mercato Aperto alla competizione dei beni superflui.
Al fine della trasparenza questo nuovo tipo di Capitalismo regolerebbe che ogni singola transazione di beni o servizi sia riportata sul Net per divenire visibile da chiunque (proprio come una fattura fiscale resa pubblica) e tassabile alla sua origine con una
percentuale fissa per tutti.
In un tale sistema, tutti i beni privati ed i loro proprietari come anche le transazioni valutarie ed i passaggi di proprieta’ privata dovranno essere pubblicamente riportati sul Net. Questo servira’ ai fini di prevenire illecite transazioni e poter stroncare la corruzione tramite l’immediato confisco di quei beni non riportati.
Inoltre, per ridurrere l’Avidita’ e risanare l’equilibrio finanziario nel Mondo, bastera’ eliminare il concetto di eredita’. La proprieta’ privata della gente tornera’ allo Stato alla morte di ciascuna persona per poi essere messa all’asta fra tutti i cittadini. La gente potra’ spendere quanto vorra’ per educare i propri figli ma eredita’ e donazioni non saranno permesse.
Una volta che la sopravvivenza sara’ garantita per tutti non ci sara’ piu’ il bisogno di essere tolleranti con il crimine come e’ invece necessario esserlo oggi quando lo stesso crimine e’ una conseguenza del nostro sistema corrotto.
Nel Comutalismo, il diritto alla proprieta’ dovra’ essere protetto e garantito anche per quelli che vorranno lavorare e barattare il proprio Tempo per ottenere di piu’ delle basilari necessita’ provviste dal sistema.
http://en.wikiversity.org/wiki/Comutalismo
http://www.wavevolution.org/it/freethinking.html