Gli era quasi riuscito il colpo ma poi sono intervenuti i militari dell’Arma della Compagnia di Maddaloni che sono riusciti ad arrestarne uno ed a recuperare buona parte della refurtiva.
E’ accaduto alle prime ore dell’alba di questa mattina. Erano le 06.00 circa quando la pattuglia dei Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Maddaloni, nel corso di un servizio coordinato finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati predatori, ha individuato in via Vicinale Galitta un furgone Fiat Ducato con a bordo tre persone sospette, tra cui l’arrestato STELLATO Pasquale, 41enne di San Prisco (CE).
I tre che avevano appena consumato un furto da 30.000 euro presso il deposito della ditta “reale Commerciale”, ubicato nell’area interporto “Sud Europa” dello scalo di Maddaloni, si stavano allontanando per portare “al sicuro” la merce asportata.
Peccato per loro che i carabinieri hanno immediatamente capito che quei tre soggetti avevano qualcosa da nascondere.
Tali sospetti si immediatamente materializzati in certezze allorquando i militari dell’arma, una volta bloccato il furgone hanno visto gli occupanti abbandonare il mezzo per darsi alla fuga.
Uno di loro però, STELLATO, non è riuscito ad andare lontano perché è stato immediatamente rincorso ed acciuffato dai carabinieri che lo hanno arrestato. La refurtiva recuperata è stata riconsegnata al legittimo proprietario.
I Carabinieri, che ora sono alla ricerca dei due complici, ritengono che la banda, in quella stessa notte aveva già effettuato altri trasporti di merce asportata dallo stesso deposito. L’arrestato e’ stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo previsto per domani.
Nella mattinata del 18 luglio u.s., al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Caserta diedero esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso nei confronti di CATERINO Mosvaldo Luigi, 21enne di San Cipriano d’Aversa (CE), ritenuto responsabile di tentato omicidio plurimo, in danno di VASSALLO Pierluigi, 21enne di Casal di Principe e di DELL’AQUILA Vittorio Emanuele, 26enne, di Giugliano in Campania.
L’attività d’indagine è stata avviata a seguito dell’accoltellamento verificatosi in data 30 giugno u.s. all’interno del Lido la “Sirenetta” sito in Loc. Ischitella di Castel Volturno (CE), allorquando, nel corso di una festa privata, i due giovani, innanzi citati, venivano attinti da numerosi fendenti con arma da punta e taglio e, trasportati d’urgenza presso la clinica Pineta Grande di Castelvolturno, là ricoverati in prognosi riservata.
Le investigazioni, contemporaneamente condotte mediante attività tecniche e tradizionali, hanno permesso di ricostruire l’evento nelle sue fasi esecutive e individuarne il movente in una precedente lite avvenuta, il 15 maggio 2009, all’interno dell’Istituto Tecnico Commerciale (Ragioneria) di Casal di Principe tra l’odierno fermato ed il VASSALLO, che all’epoca frequentavano da studenti l’istituto.
La vicenda ha evidenziato una condotta particolarmente efferata che avrebbe potuto avere ancora più gravi conseguenze.
Infatti, il CATERINO Mosvaldo Luigi non ha esitato, in un locale affollatissimo, a colpire la vittima ripetutamente e a continuare ad infierire su di essa anche quando, dopo i primi colpi, si accasciava a terra.
Solo il provvidenziale intervento del DELL’AQUILA, colpito anch’egli gravemente, riusciva in qualche modo a sottrarre il VASSALLO dalla furia omicida del CATERINO.
Le indagini, nonostante iniziali reticenze e atteggiamento omertoso assunto sia dalle vittime sia dalle numerose persone presenti alla festa (si pensi che all’interno del locale erano presenti circa 1.500 persone), grazie all’acquisizione da parte della polizia giudiziaria di inconfutabili elementi, già idonei da soli a lumeggiare l’episodio, hanno indotto le stesse vittime a collaborare, fornendo dichiarazioni in grado di particolareggiare tutti gli aspetti della vicenda.
A seguito della notifica del decreto di fermo l’indagato è stato ascoltato dal GIP e sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso la sua residenza in San Cipriano d’Aversa.
I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Caserta hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che ha concordato pienamente con le risultanze investigative condotte dai militari dell’Arma, nei confronti degli 8 indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di “associazione per delinquere finalizzata ai furti in abitazione, possesso di documenti falsi, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco”, a cui gli stessi operanti in data 30 giugno u.s., coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di S.M. Capua Vetere – Sezione reati predatori avevano dato esecuzione ad un decreto di fermo del P.M.
L’indagine, che ha coperto un periodo compreso tra febbraio e giugno 2013, ha avuto inizio con l’arresto di tre soggetti per furto in abitazione commesso nella città di Caserta.
Successivamente, attraverso l’utilizzo di dispositivi GPS con il ricorso all’esame delle c.d. “celle” si sono costantemente monitorati i soggetti fino a giungere alla ricostruzione dell’intera associazione responsabile della commissione di ben 14 furti in appartamento messi a segno nei territori di Caserta, Napoli e Salerno.
A carico dei predetti, tutti di nazionalità georgiana, venivano confermati dal giudice per le indagini preliminari i gravi indizi di colpevolezza emersi nell’indagine in ordine alla consumazione di 14 episodi di furti in abitazioni. Nel corso dell’indagine si è potuto quantificare il danno complessivo ammontante in circa euro 250.000.
Comando provinciale CC Caserta