La pellicola, uscita nelle sale italiane a fine novembre, è il debutto di Joseph Gordon Levitt che riceve recensioni positive come giovane promessa del cinema indipendente. Già noto per aver recitato nei più noti al grande pubblico come Inception, Looper, e Il cavaliere oscuro, il giovane attore di Los Angeles firma, dopo qualche corto, anche il suo primo film che viene giudicato per l’intreccio stravagante e coraggioso. Gordon Levitt è Jon, un ragazzo italo – americano, soprannominato “Don”, che veste i panni del “dongiovanni” con le sue abitudini: la palestra, la messa della domenica, gli incontri occasionali con donne bellissime, la discoteca e la passione per i porno che circolano in rete. Le “abitudini” di Jon saranno sconvolte dall’incontro con la bellissima Barbara, Scarlett Johansson, appassionata di film romantici a lieto fine ed Esther, Julianne Moore, una donna che piange spesso e misteriosamente. Dalla tematica inusuale, il film non è un’invettiva contro i generi ma una riflessione sul consumo di essi e sulle modalità con cui i giovani intrattengano le relazioni. Può essere considerata una pellicola di “educazione sentimentale” dalle sfumature urbane con un finale inaspettato e non scontato. La scoperta o riscoperta del sesso, in una realtà frenetica e in quadro di relazioni poco attente ai desideri delle parti, è una spina nel piede delle giovani generazioni che si compiacciono di “vittorie sessuali con l’altro sesso” senza riceverne il premio ambito: una sessualità completa e soddisfacente. Il sesso, argomento tabù che poche volte è affrontato in modo così “crudo” ma senza perdere i toni comici, potrebbe scatenare disappunto sul fronte “perbenista”. Liberarsi dai pregiudizi e “scoprirsi” apparirebbe la soluzione decisiva per la scoperta della felicità. Don Jon ricorda un po’ per i toni scanzonati e per la tematica di sottofondo il film Irina Palm (interpretata da un’attempata ma coinvolgente Marianne Faithfull). Don Jon, fa registrando una discreta fortuna al botteghino dopo appena una settimana dalla sua uscita tenendo testa, seppur di poco, il fortunato “Hunger Games: la ragazza di fuoco”.
Giuseppina Raco