In queste ore si sta accostando la strage di Brindisi al ventennale della morte di Falcone o all’arrivo della “Carovana Antimafia”. Ma perché la mafia avrebbe dovuto colpire una scuola, causando la morte di giovani studenti? Storicamente la mafia non ha mai colpito i giovani. Pare che la mano che ha azionato l’ordigno avesse l’intenzione di uccidere. Stando ai primi rilievi, se le bombole di gas fossero esplose un quarto d’ora dopo, avrebbero procurano decine e decine di morti. La mafia avrebbe mai sbagliato una missione così semplice? Se l’obiettivo era quello di mandare un segnale forte allo Stato, perché colpire una scuola? Sarebbe stato più logico un tribunale, o un esponente politico.
Restringendo il campo alla Sacra Corona Unita, che interesse avrebbe la mafia pugliese a creare tanto rumore in Puglia che con ogni probabilità verrà militarizzata? Con la Puglia sotto l’assedio delle forze dell’ordine sarà più difficile gestire i traffici illeciti. Altro dubbio: la SCU possiede una grande disponibilità di armi ed esplosivi, ma allora perché usare un rudimentale ordigno fatto da tre bombole di gas?
Se la mafia non è stata, dove bisogna cercare i mandanti di questo vile attentato?
Nella storia degli attentati e delle stragi riferibili alla Strategia della Tensione (terrorismo), più volte sono stati colpiti bersagli che con la vita politica poco c’entravano. Ne ricordiamo alcuni. Il 25 aprile 1969 una bomba esplose presso lo stand della Fiat alla fiera campionaria di Milano dove furono ferite 6 persone. L’esplosione avvenne dopo le 19.00, quando lo stand era già chiuso. Nello stesso giorno, una seconda bomba fu ritrovata presso la stazione centrale, fortunatamente non esplose. Sempre nello stesso anno, il 12 dicembre avvenne la strage di piazza Fontana dove morirono 17 persone assolutamente innocenti. Il 22 luglio 1970 un treno deragliò sui binari sabotati precedentemente nei pressi della stazione di Gioia Tauro; morirono 6 persone anch’esse vittime innocenti. Il 4 agosto del 1974 avvenne l’attentato al treno “Italicus” a San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna, in cui morirono 12 persone. Nell’agosto del 1980 ci fu la strage di Bologna in cui rimasero uccise 85 persone. Altra strage a un treno di innocenti fu quella al “rapido 904”, ancora una volta a San Benedetto Val di Sambro, in cui 17 persone persero la vita.
La domanda è, quindi, pertinente: “Può essere iniziata una nuova Strategia della Tensione?
Agli inquirenti la risposta.
Antonio Curci