Tempismo perfetto per il Ministro Elsa Fornero che nel giorno dell’approvazione nell’aula di Montecitorio della riforma del lavoro (sulla quale è stata chiesta la fiducia), ha pronunciato una frase-miccia in merito al diritto al lavoro. Il ministro del Welfare rispondendo alle critiche mossele qualche giorno fa da un duro commento del Wall Street Journal, che parlava di una riforma del lavoro inconcludente, ha dichiarato “Stiamo cercando di proteggere le persone, non i loro posti. L’attitudine delle persone deve cambiare. Il lavoro non è un diritto, deve essere guadagnato, anche attraverso il sacrificio“.
La Fornero forse non ha ripassato gli articoli 1 e 4 della nostra Costituzione, in cui il nostro costituente oltre a fondare la Repubblica proprio sul lavoro, sancisce il riconoscimento a tutti i cittadini di tale diritto promuovendone le condizioni che lo rendano effettivo.
Prontamente è arrivata la precisazione del ministro: «Il diritto al lavoro non è mai stato messo in discussione – puntualizza Fornero – come non potrebbe essere mai visto quanto affermato dalla nostra Costituzione. Ho fatto riferimento alla tutela del lavoratore nel mercato e non a quella del singolo posto di lavoro, come sempre sottolineato in ogni circostanza».
Smentita o meno, la gaffe del Ministro dalla sensibilità manifesta, nel giorno della verità sulla riforma del lavoro potrebbe quantomeno apparire come un lapsus freudiano.
Laura Marchesini
probabilmente il tono non sarà stato molto “politicamente corretto” ma condivido il pensiero della fornero. per decenni (per non dire da sempre o almeno da quando si parla di repubblica italiana) il discorso del diritto al lavoro non ha mai portato a nulla di concreto, usato quasi esclusivamente per mobilitare o sedare le preoccupazioni delle masse. basti osservare le azioni delle quattro più grosse organizzazioni sindacali (c’ho messo anche l’ugl), si sbraita si fanno notare le presunte debolezze di qualsiasi pseudo riforma del lavoro e le proposte? oddio qualche proposta viene fatta ma che si concludono in un mega ricorso a fondi pubblici e risorse in genere che non si hanno. una mia professoressa di economia diceva: con risorse illimitate tutto si può fare, il problema è che le risorse sono scarse. forse qualcuno dovrebbe passare dal suo ufficio nelle ore di ricevimento per delle delucidazioni. il lavoro sulla carta è un diritto ma sarebbe bene ogni tanto guardare la realtà: il lavoro va guadagnato (ahimè).