Il grande Totò avrebbe esclamato: e io pago! I sempre sorridenti Enrico Letta, Presidente del Consiglio dei Ministri ed il suo fido Saccomanni, Ministro dell’Economia, nonchè con gli altri ministri soci ci assicurano un congruo risparmio sulle tasse corrispondente a circa settantacinque centesimi al giorno, e cioè poco più di duecento euro in un anno. In compenso, ci sepelliscono sotto nuove tasse indicate con sigle strane, tali da non capire quello che sta accadendo. In parole povere, ci abbonano poche decine di auro e ce ne tolgono centinaia, dimostrando con il loro sorriso indecente di saper governare privilegiando le banche,i gestori delle lotterie, e quella impressionante quantità numerica di inutili consulenti di ministri e sottosegretari che sono centinaia ed anche ben pagati. Sprechi ingenti ed omissioni vergognosamente responsabili. Letta e compagni non si rendono conto che siamo proprio al limite della sopportazione, che la povertà sale verticalmente e che la loro incapacità di governare il Paese viene mascherata dalla litigiosità quotidiana e dall’alibi berlusconiano che fa sempre da parafulmine. Dove sono le riforme promesse? La riduzione dei parlamentari e dei senatori, dei ministri dei sottosegretari, l’abolizione dei consulenti,la riforma della Legge elettorale,la riduzione degli emolumenti miliardari a certi manager, e la legalizzazione della prostituzione (abolizione della Legge Merlin) e la riapertura delle case chiuse controllando il flusso miliardario dello sfruttamento illegale della prostituzione. Per governare occorre coraggio e stabilità, ma sino ad oggi non si è verificato nulla di nuovo tranne che le nuove sigle e le nuove tasse. La serietà non è della politica visti i tanti banditori e piazzisti sul mercato ed i soliti profeti di sventure cone Renzi e Grillo.
Lucio Marengo