Non è certamente un buon momento per il sindaco di Bari Michele Emiliano, assediato da problemi di contestazione all’interno della sua maggioranza che sembra sgretolarsi e per lo scandalo delle assunzioni nella Fondazione del Teatro Petruzzelli che secondo la denuncia del Senatore Dambrosio Lettieri sarebbero state in buona parte pilotate.
Forse Emiliano riteneva in buona fede di poter godere di quella impunità che viene di solito concessa ai parlamentari, che qualcuno potesse invitarlo a dimettersi, presumendo una sua personale responsabilità nello scandalo che lo vede coinvolto.
Secondo me, Michele Emiliano, forse oggi riesce a rendersi conto che ha fatto i conti senza l’oste, e che tutti qualche volta diventano vulnerabili soprattutto quando si eccede nella convinzione di poter osare più del dovuto.
La politica è questa, è sempre stato così; ci sono livelli della politica oltre i quali non si può andare per la ragione che più volte ho esternato e che si riferisce alla trasversalità strisciante che vede a certi “LIVELLI ALTI” legati tra loro i registi che vivono dietro le quinte e che si proteggono reciprocamente.
Illudersi che tutto si può fare, che si è cresciuti e si ritiene di essere detentori del destino della vita altrui, poi improvvisamente, un qualsiasi imprudenza, ti fa capire di quanto insignificanti siano tutte le cose buone realizzate di fronte al potere di chi manovrando appunto trasversalmente fa nascere, guarda caso, uno scandalo che riduce il tuo spazio e ti fa capire che non puoi andare oltre.
La forza di chi aspira a certi obiettivi ambiziosi come quelli che persegue Emiliano, è la prudenza, è la capacità di evitare azioni impulsive, è quella di aggregare sempre nella convinzione nella pratica è difficile da praticare.
Auguriamo sportivamente al sindaco di Bari di dimostrare la sua estraneità dalle accuse rivoltegli e che possa tornare nel frattempo a svolgere a tempo pieno il suo ruolo di primo cittadino.
Lucio Marengo