Se escludiamo la sporadica e unica comparsata nella commedia Alta fedeltà di Stephen Frears, in cui appariva in sogno al protagonista John Cusack, possiamo ben dire che Bruce Springsteen e il cinema viaggiano su due binari differenti. Ma nonostante questa prima considerazione, il Boss del rock è stato fonte d’ispirazione per la Settima Arte, basti pensare al film Lupo solitario, scritto e diretto da Sean Penn, basato sulla canzone Highway patrolman. Inoltre, bisogna citare il brano Streets of Philadelphia che, nel 1994, ha conquistato il Premio Oscar come Miglior Canzone del film drammatico Philadelphia con Tom Hanks e Denzel Washington.
Dunque, fatte queste necessarie premesse, è da considerarsi un vero e proprio evento, poter assistere alla proiezione cinematografica del documentario Bruce Springsteen & I, trasmesso unicamente nella giornata di ieri, lunedì 22 luglio, in contemporanea con diverse nazioni.
Prodotto da Ridley Scott e realizzato unicamente con i filmati amatoriali dei tanti fan della “leggenda vivente”, il documentario si compone dei racconti personali di quei pochi fortunati che sono riusciti a salire sul palco con Springsteen, nonché di inedite performance in cui il loro idolo intona intramontabili successi come Dancing in the dark, Thunder road, Born in the USA, The river e Jungleland.
La carica ,l’energia, ma anche l’improvvisazione e la simpatia contagiosa di Springsteen trasudano da quest’originale opera, tributo a quella che è stata definita, dalla rivista Rolling Stone, l’incarnazione del rock’n’roll.
In più, in esclusiva solo per alcuni cinema, tra cui lo Showville di Bari, è stato proiettato un estratto dal concerto del 2012, tenutosi nella cornice dell’Hide Park di Londra. Ad accompagnare il Boss c’era la storica E Street Band, in cui figurano tra gli altri l’imponente sassofonista di colore Clarence Clemons, e il chitarrista Steve Van Zandt che ha avuto anche una parentesi d’attore, interpretando un mafioso italoamericano della serie tv I soprano. L’infaticabile Bruce, oltre alle sue hit, ha eseguito Because the night (canzone scritta a quattro mani con Patti Smith) e, insieme a Paul McCartney, si è scatenato con I saw her standing there e Twist and shout.
Delle chicche, dunque, che forniscono un quadro completo sul mondo del rocker americano “nato in una città di uomini morti” ma comunque “nato negli Stati Uniti d’America”.
Trailer su https://www.youtube.com/watch?v=HVQUeCi9V0s
Giovanni Boccuzzi