Si fa per dire, ma dalla prossima legislatura entreranno in vigore i tagli dei benefici a vantaggio di coloro che sono stati presidenti del Senato o della Camera dei Deputati.
I benefit in vigore sono questi: gli ex presidenti hanno diritto a vita a un ufficio nel palazzo della Camera a Montecitorio ed hanno a disposizione un quantum economico sufficiente per assumere 4 o 6 lavoratori. Gli ex presidenti (scusate se lo ripetiamo) hanno diritto a vita all’auto blu con tanto di scorta delle Forze dell’Ordine.
Con i tagli approvati recentemente i benefici varranno solo per i dieci anni successivi alla fine del mandato, ma penalizzati chissà perché saranno da subito Irene Pivetti ed il centenaio Pietro Ingrao, mentre per gli ex presidenti, Bertinotti, Violante, Casini e naturalmente per il povero Fini i dieci anni decorreranno dal termine dell’attuale legislatura.
L’esempio di Irene Pivetti, come forse di altri è stato emblematico e assurdo perché è difficile comprenderne le ragioni; che senso ha avuto, dopo la fine di un mandato (che per la Pivetti non è stato di cinque anni, bensì meno di tre) far continuare per sempre a godere di un appartamento a Montecitorio con tanto di impiegati, di scorta e di auto blu spesata? Cosa ci faceva eventualmente la Pivetti, che non ricopriva più alcun incarico politico, in un appartamento nella Camera dei Deputati?
Oggi leggiamo che il generoso Casini rinuncerebbe ai benefit di cui ha goduto sino ad oggi e siamo veramente commossi sino al punto da chiedergli come farà a vivere?
E’ stato indubbiamente un abuso, ma sino ad oggi nessuno ha mai parlato, nemmeno i compagni proletari che guardano sempre agli altri ma mai in casa loro, e poi vorremmo una spiegazione logica, perché tanti benefit?
Lucio Marengo