Piermario Morosini nasce a Bergamo il 5 luglio del 1986. E’ un ragazzo di 25 anni rimasto orfano di madre a soli 15 . Due anni dopo muore anche il padre. Ha un fratello e una sorella, entrambi disabili. Pochi anni dopo la morte dei genitori il destino si accanisce e manda a chiamare anche il fratello. Erano cinque i Morosini, adesso ne sono solo due. Quanto basta per far credere a Piermario che in fondo è un ragazzo fortunato, cosi fortunato da potersi permettere di credere in un sogno, che rappresenterà il suo riscatto. Milita per dieci anni nel settore giovanile dell’Atalanta, si mette in luce fin da subito. Lui è uno di quelli che ce la può fare. Nel 2005 passa in compartecipazione all’Udinese, dove a 19 anni gioca la prima stagione da professionista dividendosi tra Primavera e prima squadra, collezionando 5 presenze in Serie A. L’esordio arriva il 23 ottobre in Udinese-Inter e nel settembre del 2006 esordisce nella nazionale under 21. Piermario ora è un calciatore professionista, può alzare il suo dito al cielo e dedicare le sue vittorie ai suoi cari. Lui lo aveva detto “ho dato sempre tutto per realizzare il sogno dei miei genitori scomparsi”.Piermario ce l’ha fatta, ha guardato in faccia il destino e lo ha preso per la gola, ha messo a segno il suo goal, nel senso inglese del termine, e se ne è andato calcando per l’ultima volta il palco del suo successo. Piermario Morosini muore a Pescara il 14 aprile del 2012 al 30′ di una partita di campionato. Non è tempo di polemiche, concediamoci la retorica di un applauso ad un ragazzo che,in fondo, in maniera pulita, mosso dalla forza di chi conosce il sacrificio, ha vinto la sua vera scommessa con il calcio.
Laura Marchesini
veramente un bell’articolo laurè, sicuramente è il migliore
dei tuoi….
c’è emozione nel pezzo 😉