Il 28 ottobre, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sarà chiamato a deporre nel processo sulla Trattativa tra lo Stato e la mafia presso la Procura di Palermo. Oggi si è saputo che i boss mafiosi Riina e Bagarella e l’ex ministro degli Interni Mancino, che avevano richiesto di assistere all’udienza, non saranno presenti alla deposizione del Capo dello Stato.
Giorgio Napolitano è uno dei tantissimi personaggi politici citati nel docu-film “La trattativa” di Sabina Guzzanti, nelle sale dal 2 ottobre.
Il film è costruito con immagini di repertorio e scene in cui recita la stessa Guzzanti (immancabile la sua imitazione e trasformazione in Berlusconi) insieme ad altri attori (Ninni Bruschetta, Filippo Luna, Claudio Castrogiovanni, Enzo Lombardo).
Il lungo viaggio, in uno dei periodi più bui per la democrazia e per la storia del nostro paese, parte dalle immagini del pentito Gaspare Spatuzza (interpretato nel film dall’attore Enzo Lombardo) che nel 2008, con le sue dichiarazioni, ha fatto luce sull’esistenza di un accordo tra uomini delle Istituzioni e mafiosi di Cosa Nostra e ha smentito falsi pentiti come Scarantino e Candura.
Un rumore improvviso, un’esplosione, riporta drammaticamente il pubblico agli anni delle stragi (1992-1993), a quei terribili momenti e a tutti i misteri legati a quegli eventi come la sparizione dell’agenda rossa di Borsellino dove il giudice annotava gli sviluppi delle sue preziose indagini.
Proprio le stragi e i primi omicidi a carico di esponenti politici come quello di Salvo Lima (parlamentare della DC), sono il punto di inizio per la ricostruzione dettagliata di una lunga serie di episodi legati alla trattativa. La precisione della Guzzanti nel raccontare i fatti e nel sottolinearne i collegamenti è la stessa che si riscontra anche leggendo il libro “É Stato la mafia” (http://radiomadeinitaly.it/wordpress/mafia-libro-rovente-marco-travaglio/) di Marco Travaglio.
Il film è chiaramente un invito ad andare sempre alla ricerca della verità, una verità (quella della trattativa) nascosta e oltraggiata per troppo tempo e che ora lo Stato ha il dovere di rivelare per onorare le vittime di tanti anni di orrore, mistificazioni e silenzio.
Cristina De Ceglie