Si portavano dietro le dosi a bordo di auto, scooter o in zaini portati a spalla per poi “piazzarle” ad amici e conoscenti nei pressi di locali pubblici affollati in piena movida o nei pressi di un noto Istituto Scolastico triggianese.
E’ quanto hanno scoperto i Carabinieri di Triggiano che alle prime luci dell’alba hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Bari su richiesta della locale Procura della Repubblica, verso sette giovani accusati a vario titolo di spaccio di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana), principalmente a Triggiano, zona a sud est di Bari.
I sette provvedimenti restrittivi sono stati adottati a conclusione di un’attività d’indagine durata sei mesi che ha consentito di documentare la presenza a Triggiano di un gruppo di giovani del luogo, di età compresa tra i 20 ed i 35 anni, che avvalendosi di una perfetta conoscenza del territorio e di una fitta rete di collegamenti tra amici e conoscenti erano soliti piazzare numerose dosi di stupefacenti.
Caratteristica peculiare del gruppo era l’utilizzo di un linguaggio criptico utile ad eludere i controlli delle Forze dell’Ordine.
Frasi del tipo “Occhio che c’è la tramontana” per indicare la presenza in zona dei Carabinieri oppure “voglia di caffè” o “voglia di birra” riferite alla necessità di approvvigionamento dello stupefacente.
Ognuno degli arrestati aveva una sua zona di competenza.
Ma grazie al giro di amicizie e alla natura eterogenea dello stupefacente immesso sul mercato riuscivano ad accontentare un ampio bacino di utenza, spesso proveniente da comuni limitrofi dell’hinterland barese.
Nel suo sviluppo, l’indagine ha consentito nel tempo deferire in stato di libertà una decina di soggetti e segnalare alla competente Autorità Amministrativa, quali assuntori di droga una ventina di giovani che hanno fornito riscontri in ordine all’identificazione dei pusher.
I destinatari di misura cautelare sono stati associati agli arresti domiciliari.
Comando Provinciale CC Bari