La data di nascita di Bari,come quella di molte altre città italiane, si perde nella buia notte dei tempi. Dalle poche notizie giunte fino a noi , sappiamo che la nostra città fu il 343 a.C. municipio Romano, un grande privilegio che poche città potevano vantare,perchè ponevano la città e i cittadini allo stesso livello giuridico amministrativo dei Romani, con pari diritti e ovviamente doveri di una città romana. Sapiamo poi che il primo Vescovo fu Gervasio e che nel 755 Pipino il Breve fondò il Monastero di San Benedetto che ancora oggi con la sua vasta mole svetta sul piccolo colle di Piazza San Pietro. E ancora.. Dall’anno 847 al 871 Bari fu un importante Emirato e l’Emiro Sawdan la rese ricca e nota in tutto il mediterraneo. Nel 1002 grazie ai Veneziani guidati dal Doge Orseolo giunti a Bari con’imponente e ben armata flotta la città venne liberata dai mussulmani. L’evento storico della liberazione di Bari fu rappresentato dal sul telone del palcoscenico del teatro Petruzzelli dal pittore Barese Armenise , purtroppo ormai distrutto dal devastante incendio del nostro spelndido teatro di alcuni ann fa. L’ arrivo dei veneziani e la liberazione della città dai turchi, è stato per secoli, celebrato con la giornata festiva della : “Vidua-Vidua”. Ormai da tempo dimenticata , come molti altri eventi celebrativi. Nel 1009 il concittadino Melo impavido giovane cavaliere Barese sollevò il popolo Barese e radunata una consistente armata popolare e combattè contro Greci normanni e saraceni e li combattè vincendo. Per questo motivo venne acclamato Duca di Bari dopo la vittoriosa battaglia di montescaglioso. Dopo un lungo periodo venne però sconfitto e per salvare la città si rifugiò in Germania in cerca di aiuti. Purtroppo però perse la vita per un’infezione a Bamberga. Nel 1071 i Normanni vendicarono Melo cacciando i Greci. Nel 1 087 due navi Baresi trafugarono le ossa di San .Nicola portandole nella nostra città, ove furono conservate in una cripta approntata per l’occasione nella costruenda Basilica dell’ex cittadella del Catapano. Arrivederci L.Munafò
i normanni che popolo ancora oggi i loro discendenti hanno buona memoria…